Questo libro, dice l'autore nella sua Introduzione, è un omaggio affettuoso e riconoscente al grande Aquinate, di cui abbiamo voluto mettere in risalto soprattutto il suo magistero dottrinale, sollecitati in questo da alcune affinità: il condividere lo stesso ideale di vita religiosa (l'ordine domenicano) che ha come programma apostolico la predicazione della verità; il fatto di svolgere la stessa attività di docenza e di ricerca teologica di cui egli è esemplare e sommo maestro; il trovare in lui una consonanza di metodo, di princìpi, di dottrina vivamente raccomandati dalla Chiesa, maestra di verità (p. 7).
Il Seminario fu organizzato dall'Istituto Storico domenicano e dalla facoltà di Diritto Canonico della pontificia Università San Tommaso. I singoli contributi partono da uno studio bio-bibliografico sulla figura del santo, per poi ricostruire il contesto storico-politico e religioso in cui operò come maestro dell'Ordine, le fasi del suo processo di canonizzazione, per poi approfondire tematiche più strettamente dottrinali attraverso l'analisi delle sue opere giuridiche.
Il volume che apre nella collana dei Monumenta la serie Corpus Hagiographicum sancti Dominici comprende una raccolta dei miracula di s. Domenico risalenti agli inizi del XIV secolo e la Legenda scritta da Pietro Calò. Un saggio storico-filologico introduttivo precede l'edizione dei due testi. Un indice finale chiude il volume.
L'edizione dei testi qui editi tramandati da quattro codici conservati presso l'Archivio generale dell'Ordine a Roma (IV.2, IV.14, IV.16, IV.19) comprende: 1. Registrum (1469-1483) di fr. Giovanni de Curte; 2. Registrum (1484-1485) di fr. Bartolomeo Comazio; 3. Registrum (1507) di fr. Giovanni Clérée; 4. Registrum (1520-1522) di fr. Geronimo de Peñafiel; 5-6. Registrum I (1523) e Registrum II (1524) di fr. Antonio da Ferrara. Un dettagliato indice finale chiude il volume.
Edizione critica del Regestum actorum regiminis Rmi. P. Fr. Thomae de Vio Caietano primum così come ci è stato tramandato dal codice manoscritto IV.18 conservato a Roma nell'Archivio generale dell'Ordine. Un articolato indice finale consente un'agevole consultazione dell'opera.
Edizione del Registrum così come ci è stato tramandato dalla copia trascritta nel 1752 e conservata a Roma presso l'Archivio generale dell'Ordine (Regestum actorum regiminis reverendissimi p. fr. Raymundi de Vineis Capuani, IV.1). Un articolato indice finale consente un'agevole consultazione dell'opera.